sabato 4 maggio 2019

Villa Giulia (Palermo)



Se venite a Palermo non potete visitare una bellezza mozzafiato: Villa Giulia. Villa Giulia è una meraviglia della natura. Come varcate il cancello, entrate in una dimensione fuori dal mondo. Vi sembrerà di entrare in un angolo del Paradiso. Dove la bellezza della natura e le forme architettoniche incantano e meravigliano qualsiasi visitatore. E' un posto fuori dal comune. Qui, viene voglia di lasciarsi trasportare in un mondo sensoriale e lasciare fuori ogni preoccupazione. Appena entrati, dentro la villa, si sente il profumo dei fiori e si ammira e si contempla la bellezza della natura che la circonda. Ogni scorcio è un dipinto incastonato nella natura. Ogni angolo è una visione sensoriale. Qui, ci si può sedere su una delle tante panchine sparse nella villa per leggere un libro, un giornale, lasciarsi riscaldare dalla luce del sole che invade la villa o solo per riflettere qualche minuto. Qui, i bambini, trovano il posto ideale per correre, giocare e godersi l'aria aperta. Viene scelto da molti per immortalare i ricordi della prima comunione o del matrimonio. O semplicemente per immortalare qualcosa di unico e irripetibile. Villa Giulia è un giardino pubblico di Palermo, situato sulle vicinanze del quartiere Kalsa, tra Via Lincoln e il Foro Italico, e adiacente all'Orto Botanico. Villa Giulia nasce, nel periodo che va dal 1775 al 1778, fuori dalle mura della città, dove anticamente vi era l'aristocratico giardino della famiglia Chiaramonte, conti di Modica, quasi in riva al mare, sulla pianura di Sant'Erasmo. Ampliata intorno al 1866, divenne il primo parco pubblico di Palermo. Realizzata su progetto dell'architetto palermitano Nicolò Palma e per volere del Pretore e Governatore della città, Antonio La Grua, marchese di Regalmici e principe di Carini, prese il nome da Giulia d' Avalos, moglie dell'allora viceré spagnolo Marcantonio Colonna. La villa ha una pianta quadrata ed è tutta recintata da una cancellata in ferro, posta su di un muretto. La villa è fornita di due entrate: una lato mare, di fronte al Foro Italico, che è quella principale ed è chiusa, è una da Via Lincoln, chiamata "Porta Carolina" o "Porta Reale" a pochi passi dall' Orto Botanico, che oggi resta l'entrata principale alla Villa. L'ingresso principale è rovinato e in disuso, si affaccia sulla "Passeggiata a mare" ovvero sul Foro Italico ed è composto da un portico, sostenuto da quattro colonne di marmo di ordine dorico con ai lati due leoni posti sopra ai piedistalli. Sull'architrave, tre scudi con gli stemmi di Palermo, della famiglia La Grua e della famiglia Colonna.
La Villa è divisa da due strade che intersecandosi formano una piazza dove al centro è posta una fontana circolare, opera di Ignazio Marabitti, con uno scoglio artificiale su cui è collocato un piccolo "Atlante" in marmo che ha sul capo un dodecaedro con 12 orologi solari (oggi gli orologi originali non esistono più), opera del matematico palermitano, Lorenzo Federici. Johann Wolfgang Goethe lo definì "il più meraviglioso angolo della terra" ed è qui che durante le sue visite a Palermo, si fermava per leggere Omero. Nel corso dell'Ottocento, numerosi interventi hanno cambiato l'aspetto della Villa: sono stati costruiti teatrini della musica; quattro esedre (incavi semicircolari, sovrastati da una semi cupola), progettate da Giuseppe Damiani Almeyda. Sono stati costruiti ponti, collinette, laghetti artificiali e collocate statue e busti di: De Spuches, Pacini, Petrella, Leopardi, Donizetti, Bellini, Novelli e l'opera più importante, il Genio di Palermo, di Marabitti. Un'opera d'arte, attorno alla quale sono disposti una serpe, un cane e una cornucopia: simboli della prudenza, della fedeltà e dell'abbondanza della città. Un tempo "Villa Giulia" era la villa più frequentata dai bambini, si affittavano piccole biciclette, si vendevano gelati, torroni, frutta secca, caramelle e zucchero filato e si poteva ammirare il vecchio leone soprannominato Ciccio la cui dimora era una piccola e triste gabbia che si trovava dal lato opposto all'ingresso di Via Lincoln.

Una chicca: lo stile dorico, il più antico degli ordini architettonici, iniziato e diffuso dai Dori, è il più semplice. 

Questo post ha solo lo scopo di far conoscere, informare e divulgare un monumento storico. Le fonti sono storiche. La costruzione storica è frutto di una ricerca, di uno studio e approfondimento.











 
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