domenica 14 giugno 2020

La pizza Margherita (storia)

La pizza Margherita
Le origini

Conosciamo la storia della pizza Margherita. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Pare che la pizza abbia origine antichissime, addirittura qualcuno dice risalga al tempo degli Etruschi, anche se era diversa dalla forma della pizza di oggi. Il termine pizza deriverebbe da "pinsa", participio passato del verbo latino "pinsare", che significa pestare, schiacciare, il nome verrebbe quindi dalla forma. Sembra sia comune alla "pita", il tipico pane schiacciato diffuso tra Grecia e Medioriente, alla piadina romagnola (in dialetto "pida") e alla "pinza", un dolce diffuso tra Emila, Veneto e Trentino. Le prime testimonianze sono prima dell'anno mille, come "pizza de pane", quindi citata da autori cinquecenteschi come una focaccia che accompagnava carni e altre vivande. La storia della pizza può essere già datata al 3000 a.C., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, già era conosciuto l'uso del lievito. Del resto, anche nell'antica Grecia preparavano dischi di pane chiamato "plakous". Persino i Persiani cucinavano un pane dalla forma appiattita, utilizzando gli scudi per la cottura. Anche nell'antico Egitto, poi, conoscevano già l'uso del lievito. Pure i romani, e forse più di altri, iniziarono a utilizzare farine ottenute dai vari cereali per cuocere dischi di pasta. Si potrebbe pensare che la pizza non sia nata a Napoli. Non è cosi. Finora, si è scritto di preparazioni che per ingredienti, forma o metodi si avvicinavano alla pizza. L'origine della pizza, tuttavia, potrebbe risalire tra il 500 e il 600 proprio nel regno di Napoli. Si tratta della cosidetta pizza Mastunicola: il condimento prevedeva lardo cigoli, formaggio di pecora, pepe e basilico. Un'altra pizza che si diffuse nel Regno di Napoli, fu la pizza alla cecinelli condita con i bianchetti (in dialetto, cecinelli), dei piccoli pesci. Come tutti sappiamo, il pomodoro non è originario dell'Italia. Il pomodoro arriva in Italia, verso la metà del '700 . Fu allora che i pizzaioli napoletani, iniziarono a farne uso. In breve tempo, la pizza conquistò sia il palato del popolo e sia quello dei reali. Sembra, infatti, che Ferdinando I di Borbone, amante dei cibi semplici, assaggiasse le pizze della bottega di Antonio Testa detto n' Tuono e se ne appassionasse talmente da tentare, invano (per l'oppsizione della consorte Maria Carolina d'Austria), di farle inserire nell'elenco delle vivande ufficiali di corte. Già, nel 1866, comunque, l'editore svizzero Francesco de Boucard faceva menzione della preparazione della pizza: "Le pizze più ordinarie dette coll'aglio e l'oglio, han per condimento l'olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l'origano e spicchi d'aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite con lo strutto, e allora vi si pone di sopra qualche foglia di bailico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di mozzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato, di pomidoro, di arselle, eccetera. Talora ripiegando a pasta su se stessa se ne forma quel che, chiamasi calzone." Nel settecento a Napoli la pizza si mangiava sopratutto per strada, piegata in quattro "a libretto", ed è preparata da venditori ambulanti.Era il cico di strada, oggi, detto: street food. Era il cibo dei poveri e costava poco. Nella metà del Settento, la pizza venne poi cucinata nei forni a legna delle botteghe e venduta in banchi all'aperto o lungo le strade e i vicoli della città. Le botteghe erano anche la casa di abitazione. Secondo alcune testimonianze storiche, l'inventore della pizza fu Raffaele Esposito, titolare della storica taverna napoletana "Pizzeria di Pietro e basta cosi". Sarebbe stato Raffaele Esposito, nel 1889, a dedicare una pizza alla Regina Margherita di Savoia in visita a Napoli con suo marito il re Umberto I, da cui prese il nome. La pizza più famosa e conosciuta in tutto il mondo. Una preparazione semplice, che voleva anche rappresentare i colori della bandiera italiana: il verde del basilico, il bianco della mozzarella e il rosso del pomodoro. Nonostante il grande successo della pizza, restò confinata al Regno di Napoli.Varcò i confini napoletani, con la nascita dei primi locali che presero il nome di pizzerie, intorno ai primi anni del 1900. Addirittura, bisogna attendere la fine della Seconda guerra mondiale per l'apertura delle prime pizzerie nel settentrione d'Italia. Fu poi con le prime emigrazioni avvenute nel secondo dopoguerra, che la pizza divenne famosa, e quindi celebrata, anche all'estero.



Il post ha solo lo scopo di informare, divulgare e far conoscere le origini della pizza.









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